L'intervista a Repubblica
"Uscire a 64 anni e 35 di contributi, senza penalizzazioni. Un anno di contributi in più alle madri per ogni figlio. E ai giovani una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese, a integrazione dei contributi versati, a patto che abbiano almeno 20 anni di contributi". Francesca Puglisi, sottosegretario Pd al Lavoro, anticipa in un'intervista a La Repubblica una possibile proposta di mediazione da discutere al tavolo di lunedì con i sindacati. Alle donne "verrebbe assegnato un anno extra di contributi per ogni figlio, senza limiti di figli. E Opzione donna, molto più penalizzante perché ricalcola tutto l' assegno col contributivo, a quel punto non avrebbe più ragione di esistere. Per i lavori gravosi e usuranti e i lavoratori precoci interverrebbe l' Ape sociale, potenziata e resa strutturale. Immagino di includere nell'elenco dei mestieri pesanti anche artigiani e commercianti". Mentre i giovani "avrebbero un'integrazione del loro montante contributivo fino a 750 euro e 15 euro aggiuntivi per ogni anno oltre i 20 minimi di contribuzione. I paletti introdotti dalla Fornero che vincolano la pensione dei contributivi puri a un multiplo dell' assegno sociale (1,5 o 2,8 volte) salterebbero". Sui costi del pacchetto "stiamo facendo i calcoli" ma "occorre agire ora e riscrivere la legge Fornero secondo due principi: equità intergenerazionale e sostenibilità del sistema previdenziale". Quanto alle coperture, "si deve senz'altro attingere alla minore spesa per Quota 100. E poi anche immaginare di rimodulare l' Iva". Una misura che si potrebbe introdurre nella riforma fiscale su cui si deve iniziare subito a lavorare, tenendo conto anche "di chi oggi non percepisce bonus né beneficia del taglio del cuneo fiscale: i redditi bassi incapienti, sia lavoratori che pensionati. Questo esecutivo nasce proprio per restituire equità al Paese".
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