"Un dialogo franco tra amici, sia sulle molte cose che ci uniscono sia su quelle poche che ci dividono". Il vice ministro agli esteri Marina Sereni ha definito così all'ANSA l'incontro di questa mattina a Gerusalemme con la sua omologa israeliana Tzipi Hotovely. "Siamo amici di Israele e - ha aggiunto - comprendiamo le sue preoccupazioni di sicurezza soprattutto in rapporto al difficile contesto regionale. Hotevely ha insistito sulla minaccia iraniana ed ha chiesto che l'Unifil in Libano vigili sula situazione e in particolare lungo la Blu Line". Per quanto riguarda la questione israelo-palestinese - ieri Sereni ha visto Ramallah, in Cisgiordania, il premier Mohammed Shtayyeh al Forum economico bilaterale - il vice ministro ha ribadito a Hotovely la posizione di Roma e della Ue sulla "Soluzione a 2 stati, sulla illegalità degli insediamenti israeliani nei Territori e sulle etichettature dei beni ivi prodotti". "Qualsiasi modifica della situazione come ho detto a Hotovely - ha spiegato Sereni - non può che avvenire attraverso un negoziato tra le parti". Per quanto concerne i rapporti tra i due paesi, Sereni ha sottolineato che "sono ottimi e in crescita: dalla cultura, alla cooperazione scientifica, all'economia". Confermato poi che il ministro degli esteri israeliano Israel Katz sarà presente a 'Med Dialog' in programma a Roma dal 5 al 7 dicembre prossimi. "Un'ottima occasione - ha concluso - per approfondire i nostri rapporti".
Sereni, in Forum con palestinesi economia e politica
Viceministro esteri a Ramallah per incontro business bilaterale
"Una collaborazione importantissima per ragioni non solamente economiche". Così il viceministro degli esteri italiano Marina Sereni ha definito il terzo 'Joint Business Forum' italo-palestinese che si è aperto oggi a Ramallah, capitale amministrativa della Cisgiordania. Parlando di fronte al primo ministro palestinese Mohammed Shtayeh Sereni ha spiegato la validità del Forum "non solo perché c'è un interesse reciproco nel settore privato ma anche per ragioni politiche. Aumentando la capacità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) e delle imprese palestinesi di creare ricchezza, lavoro e sviluppo per questi territori, noi indirettamente aumentiamo la possibilità di riprendere il negoziato e riapriamo la possibilità di ragionare sulla pace e su Due Stati per due popoli in un territorio che davvero è stato molto martoriato". Il Forum - a cui partecipano circa 50 aziende italiane, da ogni parte del Paese - è stato istituito nel 2017 attraverso un'intesa tra Confindustria e Giovani e la federazione palestinese delle associazioni di imprenditori.