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I nostri populisti cercano sempre nuovi nemici. Ridicolo trovarli in Francia - intervista a Paolo Gentiloni de La Stampa

08 Febbraio 2019




Leggi l'intervista de La Stampa



Pd: Gentiloni, Zingaretti può dare più garanzie

Il Pd ha bisogno di un rilancio e Zingaretti è quello che può dare più garanzie. Lo afferma l'ex premier, Paolo Gentiloni, a margine di un intervento alla Fordham University.


Gentiloni, governo si sente più vicino a Trump che alla Ue
All'Europa serve coraggio per colmare il vuoto lasciato dagli Usa

L'ondata del populismo nazionale ha vinto alle elezioni italiane descrivendo l'Unione Europea come il suo indispensabile nemico esterno: l'attuale governo si sente più vicino a Donald Trump e Vladimir Putin che all'Unione Europea. Lo afferma l'ex premier Paolo Gentiloni intervenendo alla Fordham University. Un intervento nel quale descrive come "senza precedenti" di Donald Trump nei confronti dell'Ue. "Non è la prima volta che l'amministrazione americana guarda all'Ue con diffidenza. Ma i toni di Donald Trump sono senza precedenti: gli europei - osserva Gentiloni - sono visti come competitor, in alcuni casi come i russi e i cinesi. 'America First' è un altro modo per dire 'take back control'", lo slogan della Brexit. L'Ue ha "bisogno di più coraggio per colmare il vuoto geopolitico lasciato dalle scelte dell'amministrazione Trump". "Difendere l'Unione Europea non è qualcosa solo per i sostenitori di Bruxelles. Il multilateralismo, gli scambi commerciali liberi, la sostenibilità ambientale, il welfare e la libertà sono a rischio. La sfida è dimostrare che la democrazia e la libertà sono più efficienti e portano benefici alla maggioranza dei cittadini più di altre alternative" spiega Gentiloni alla Fordham University. "Alle prossime elezioni europee" si deve aspirare a ''rafforzare la legittimità democratica dell'Unione Europea''. Nel nuovo secolo "il progetto europeo è finito per essere vittima" dei suoi stessi risultati raggiunti, aggiunge Gentiloni, osservando come la crisi di dieci anni fa ha capovolto il punto di vista dei cittadini occidentali sulla globalizzazione. Non solo solo gli inglesi con la Brexit che stanno abbattendo la costruzione Europa: "i paesi che sperimentano difficoltà danno la colpa a Bruxelles o Berlino. Nel nord sono tornati ad affacciarsi gli stereotipi sui paesi del sud che sprecano. Fino al paradosso dell'attuale governo italiano che, in nome dell'ostilità nei confronti di Bruxelles, finisce per appoggiare paesi e partiti che si oppongono a qualsiasi responsabilità condivisa sulle politiche migratorie".



Governo: Gentiloni, Italia sempre più fragile e isolata

"Oggi daranno la colpa al perfido Macron, domani alle inique procedure di infrazione. Triste vedere un grande paese come l'Italia sempre più fragile e isolato". Così l'ex premier Paolo Gentiloni su twitter.


Gentiloni: fallimenti economici hanno eroso il consenso dei M5S
La reputazione dell' Italia compromessa da mesi di annunci e confusione


"I fallimenti economici sono arrivati molto rapidamente al punto di avere già eroso parte del consenso del Movimento Cinque Stelle, che aveva concentrato la sua campagna elettorale sulle questioni economiche e sociali". E' uno dei passaggi dell'intervento dell'ex premier Paolo Gentiloni all'istituto Brookinks di Washington, di cui è diventato fellow nel programma di politica estera. "Mesi di annunci e confusione - ha osservato - hanno compromesso la reputazione dell'Italia sui mercati internazionali. Minacce e insulti a Bruxelles sono finiti con un ritiro strategico. La conclusione è stata una legge di bilancio meno esplosiva a breve termine, ma con serie conseguenze per la crescita del Paese a lungo termine, senza aver raggiunto le aspettative dell'elettorato".


Gentiloni, Salvini potrebbe generare odio finora mai visto
Si rafforza a scapito di Berlusconi e dei Cinque Stelle


"Matteo Salvini è stato premiato non tanto per le sue politiche, quanto per il profilo della sua leadership. Attualmente le sue politiche di esclusione deliberata, invece che di integrazione, potrebbero causare nei prossimi anni una diffusione dell'odio dalla quale finora l'Italia era stata risparmiata". E' uno dei passaggi dell' intervento dell'ex premier Paolo Gentiloni al Brookings Institute di Washington. A differenza del M5S, ha aggiunto, "la Lega ha continuato a rafforzarsi, sia contro la destra di Berlusconi sia contro lo stesso movimento Cinque Stelle".


Europee: Gentiloni esclude schiacciante vittoria populista
Caso italiano resterà isolato, forze bannoniane al 15%

"Non ci sarà una schiacciante vittoria elettorale populista nelle prossime elezioni europee. Il caso italiano resterà piuttosto isolato e nel prossimo Parlamento europeo le forze allineate con il 'movimento' di Bannon (l'ex stratega della Casa Bianca, ndr) raggiungeranno probabilmente circa il 15% dei voti". Lo ha detto l'ex premier Paolo Gentiloni intervenendo all'istituto Brookings di Washington Dc. "Tuttavia - ha ammonito - la sfida sta nell' influenza che queste forze avranno, e già stanno avendo, nel funzionamento del sistema politico europeo e nell'orientare la destra tradizionale del partito popolare europeo".


Gentiloni: l'andamento dell'economia non aiuterà i populisti

"In base alle ultime stime la nostra crescita nel 2019 sarà dello 0,2%. Bassa crescita con alti tassi di interesse: l'economia non aiuterà il populismo e il nazionalismo italiano". Lo ha detto l'ex premier Paolo Gentiloni nel suo primo intervento come fellow del Brookings Institution a Washington.


Gentiloni: Italia e Francia amici, urge una "de-escalation"
I populisti cercano nemici dentro e fuori per motivi di consenso

L'ex premier Paolo Gentiloni ha criticato l'"inusuale evoluzione" dei rapporti tra Italia e Francia. "Italia e Francia sono storicamente amici, le relazioni tra i due popoli sono meravigliose, se ci sono due paesi che hanno gli stessi interessi in Europa questi sono Italia e Francia", ha detto alla Brookings Institution di Washington, auspicando che non ci sia una "escalation" e che il governo francese disinneschi immediatamente la crisi. "Questa è una delle dimostrazioni delle conseguenze del populismo, che cerca di farsi nemici dentro e fuori per motivi di consenso".
"La crescente tensione con Parigi e' una delle testimonianze di una politica estera irresponsabile perche' e' contro i nostri interessi economici e i nostri legami storici", ha aggiunto poi Gentiloni incontrando la stampa italiana. "Se uno guarda le cose con obiettivita' oggi l'interesse dell'Italia sarebbe quello di avere con la Francia ed altri Paesi mediterranei una posizione comune su come si evolve la politica economica e fiscale dell'Unione europea", ha spiegato. "Da italiano - ha proseguito - mi auguro che questa tensione finisca domani mattina e quindi che da parte di tutti, compreso il governo francese, ci sia la consapevolezza che siamo paesi amici, paesi vicini. Chissa' che da una crisi non possa venire non solo una ricucitura ma anche un rilancio delle relazioni tra Italia e Francia. C'e' anche uno strumento pronto: il trattato bilaterale che quando eravamo al governo avevano impostato e cominciato a negoziare". "Sono sicuro che ogni volta che il presidente del consiglio va ad un consiglio europeo, se incontra dei problemi su cose sostanziali essi non arrivano dalla Francia". Gentiloni ha risposto anche ad una domanda sull'incontro tra Di Maio e i gilet gialli: "e' inusuale che un vice presidente del consiglio vada in un Paese straniero vicino per incontrare qualcuno che in queste settimane e' stato protagonista di tensioni, incidenti, violenze in quel paese. Pensate a cosa succederebbe in Italia se venisse il vice premier russo e incontrasse i centri sociali?".

Gentiloni: populismo inciderà sulle relazioni transatlantiche, prossimi 2-3 anni decisivi

"Il populismo avrà sicuramente conseguenze sulle relazioni transatlantiche. I prossimi due o tre anni saranno decisivi": lo ha detto l'ex premier Paolo Gentiloni nel suo primo intervento come fellow del Brookings Institute a Washington Dc. "Al momento non c'è un vero disimpegno da parte degli Usa, ma certamente c'è un ridimensionamento della gerarchia delle priorità", ha spiegato. "Gli Usa - ha sottolineato - chiedono agli alleati di contribuire in modo più rilevante. Ma non e' una cosa decisiva. Al momento alcuni Paesi che fanno di più, come la Turchia, spesso non agiscono per gli interessi dell'Alleanza. Altri, come l'Italia, sono forse dietro altri per le spese ma sono sicuramente più coinvolte in operazioni condivise, dall'Afghanistan all'Iraq".

Gentiloni: pericoloso se Salvini è più a casa in Russia

"Quando sento Salvini dire che a Mosca si sente più a casa che a Bruxelles non mi piace, e' molto pericoloso": lo ha detto l'ex premier Paolo Gentiloni nel suo primo intervento come fellow del Brookings Institute a Washington DC.

Brexit: Gentiloni, l'unica soluzione è un secondo referendum

"Il mio parere personale è che l'unica soluzione positiva alla Brexit è tenere un secondo referendum ma esso non può essere deciso dall'esterno": lo ha detto l'ex premier Paolo Gentiloni nel suo primo intervento come fellow della Brookings Institution di Washington, ricordando il ruolo di mediatore che può svolgere l'ex premier britannico Tony Blair.

Francia: Gentiloni, oggi daranno la colpa a Macron, domani alla Ue
Triste vedere grande paese come l'Italia sempre più isolato


"Oggi daranno la colpa al perfido Macron, domani alle inique procedure d'infrazione. Triste vedere un grande paese come l'Italia sempre più fragile e isolato". Lo ha twittato l'ex premier Paolo Gentiloni da Washington, dove si trova in visita, commentando la crisi diplomatica tra Italia e Francia. 


Gentiloni incontra pronipote Jfk: foto valeva il viaggio

Nel suo viaggio negli Usa l'ex premier Paolo Gentiloni ha incontrato al Congresso anche il deputato democratico Joseph Kennedy III, 38 anni, nipote di Bob Kennedy e pronipote di Jfk, quindi il delfino di una delle dinastie piu' famose d'America. "La foto con lui vale il viaggio", ha detto orgoglioso mostrando l'immagine ai cronisti italiani, dopo il suo intervento al Brookings Institute di Washington. "Mi ha impressionato, ha un grande spessore, e' molto articolato", ha aggiunto. Con lui, da quanto si apprende, ha parlato della necessita' di rilanciare i rapporti transatlantici ritornando a parlare di principi e valori comuni.

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