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Legittima difesa, Zanda: Legge da Far West

24 Ottobre 2018

E sul sì Pd all’articolo 2: “Abbiamo sentito gli esperti”


“Tra lo Stato di diritto e il Far West la maggioranza 5Stelle-Lega al Senato ha scelto il Far West”. Dice così, pochi minuti dopo il voto, il senatore Dem Luigi Zanda.

Però il Pd ha una “colpa”, aver votato a favore dell’articolo che ammette il “grave turbamento” per liberalizzare la legittima difesa. Come mai?
“Intanto il Pd è contro questa legge e il suo voto finale è stato negativo. Quanto all’articolo abbiamo raccolto le indicazioni di quasi tutti gli esperti che il Senato ha ascoltato. Ogni volta che si celebra un processo in cui è in gioco la legittima difesa c’è sempre la necessità di accertare se l’atto sia legittimo o meno. Per farlo, e valutare se c’è stata una proporzionalità tra offesa e difesa, serve al giudice esaminare l’elemento psichico della persona aggredita. L’articolo 2 è necessario per rispondere a questa esigenza”.

L’avete fatto perché, nella scorsa legislatura, con un emendamento Ermini, oggi a capo del Csm, avevate proposto esattamente la stessa formula?
“Anche qui le debbo dire che il Csm ed Ermini non c’entrano niente. Semplicemente, la nostra valutazione non è cambiata da una legislatura a un’altra”.

Proprio sicuro che non è stata una strizzatina d’occhio ai 5Stelle?
“Guardi, oggi il Senato ha derogato a un principio assoluto di tutte le democrazie, nelle quali l’uso della forza è una prerogativa esclusiva dello Stato. Al contrario la maggioranza ha votato a favore dell’uso delle armi in casa, per cui non sarà punibile chi spara qualsiasi siano state le circostanze, le condizioni e gli effetti. Mi chiedo con molta preoccupazioni quali saranno le conseguenze di questo obbrobrio, perché è certo che favorirà la corsa dei cittadini ad armarsi, invece di aiutare la magistratura rafforzandola, di rendere più civili le carceri, e dare maggiori dotazioni alle forze di polizia”.

La sua posizione apparirebbe netta. Ma non teme che quel cedimento sull’articolo 2 possa coinvolgere anche il Pd nelle conseguenze future della legge?
“No. Noi abbiamo votato contro la legge. L’articolo 2, glielo ripeto, per generale valutazione, è una norma che aiuterà la magistratura nelle sue decisioni. Ma sulla legge, nel suo complesso, c’è un’altra osservazione da fare. È un pezzo dell’azione metodica che M5S e Lega stanno mettendo in atto per distruggere la struttura dello Stato e i suoi apparati”.

Grasso, da ex magistrato, ha fatto una dura opposizione. Il Pd non avrebbe potuto fare lo stesso, o ha prevalso la logica renziana di ridurre il potere dei magistrati?
“Mi ascolti bene. Ma Renzi che c’entra? Il Pd non solo ritiene che in questa fase l’indipendenza e le prerogativa della magistratura siano un bene assoluto. Ma considera necessaria una vigilanza quotidiana per il sistematico attacco allo Stato messo in atto dalle forze di governo. Non dimentichi la volgarità con cui Di Maio ha chiesto l’impeachment del presidente della Repubblica e Grillo ha comiziato contro le sue prerogative. Per non parlare dei continui attacchi al Mef, alla Banca d’Italia, all’Ufficio parlamentare di bilancio, all’Istat, all’Inps”.


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