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Pd: Astorre corre per la segreteria del Lazio, torniamo a vincere

09 Ottobre 2018

'Modello-Zingaretti ispiri il nazionale. Si a iniziative contro la Raggi'



Il senatore Pd Bruno 
Astorre ha presentato questa mattina nella sede del partito regionale a Roma la sua candidatura alla segreteria del Lazio. "Ripartiamo - ha spiegato - dai ragazzi e le ragazze che ci sosterranno, in un percorso di unità, che è mancata in questi anni, di umiltà, perché dobbiamo porci all'ascolto dei problemi, e di umanità, cioè di accoglienza, sicurezza, libertà: torniamo a essere umani e non abbassiamo mai la guardia sui diritti civili e sulla lotta alla mafia". Un percorso che secondo Astorre "ci deve servire a tornare a governare e a vincere". Il senatore è partito da un dato di fatto: "Non governiamo più in nessun capoluogo, a partire dalla Capitale, dove il malgoverno è sotto gli occhi di tutti", e commentando la proposta del suo competitor Claudio Mancini di organizzare una manifestazione contro Virginia Raggi, si è detto disponibile: "Tutto ciò che è vicino ai cittadini e che denunci il malgoverno della città non può che trovarci d'accordo. Ci possiamo riscattare se ci rimettiamo a fianco dei cittadini, affrontando i problemi con loro, e a voce alta". Un modello, ha sottolineato, può essere quello della recente manifestazione contro il Tmb Salario. Bisogna inoltre "avere memoria di cosa abbiamo fatto con l'Alleanza del Fare con Zingaretti il 4 marzo: 350 mila laziali quel giorno hanno votato centrodestra e M5s alle Politiche e poi scelto Zingaretti alla Regione. Da una coalizione ampia e plurale, con una leadership umile e carismatica potremmo far si che il modello Lazio diventi anche nazionale". A suo avviso comunque il congresso laziale non inciderà sull'azione di governo della Regione: "Zingaretti si è detto neutrale, io mi candido e non 'sono candidato' da nessuno. Dobbiamo preservare l'azione di governo, cercare che le tensioni congressuali anzi valorizzino l'azione di governo".
Capitolo 'interno' al partito: Astorre ha ricordato come le province di Viterbo, Frosinone e Latina non esprimano parlamentari: "Sul modello delle primarie 2012 dobbiamo far sì che i nostri iscritti tornino a contare anche nella scelta dei parlamentari - ha affermato - Il partito è degli iscritti e militanti, io sarò il segretario di tutti ma gli iscritti abbiano voce in capitolo a partire dalla scelta dei propri parlamentari". La sua prima azione sarà dunque una modifica dello Statuto "che consenta a iscritti e militanti di decidere la classe dirigente. ?Ancora votiamo con le liste bloccate, io chiederò che si voti con la doppia preferenza di genere. Solo un partito che riparte dal basso può farcela. Se i militanti e gli attivisti tornano ad avere voce in capitolo si diventa forti e convincenti per vincere le elezioni". Le primarie regionali si terranno il 25 novembre, e per Astorre potrebbero esserci problemi di affluenza: "Secondo me il partito nazionale ha sbagliato, io infatti ho votato no, a separare le primarie regionali da quelle nazionali, andavano messe insieme, proprio per l'affluenza e la 'tensione'. Per l'elezione di Melilli votarono 56 mila persone, più gente viene meglio sarà per la democrazia. Ricordiamo che alle primarie nazionali del M5s hanno votato in quarantamila...".


Lazio, Astorre: Pd apra porte e finestre, uniti per nuovo cammino

"Uniti, umili e umani": sono queste le parole chiave della corsa a segretario del Pd Lazio di Bruno 
Astorre, primo candidato dem a presentare la candidatura nell'ultimo giorno (si chiude alle 20) previsto dal regolamento che darà il via al confronto in tutti i circoli del Pd della regione. Una corsa che si concluderà il 25 novembre con le primarie aperte, in cui sarà deciso il nuovo segretario regionale che succederà a Fabio Melilli."Siamo all'opposizione in tutti i capoluoghi di provincia del Lazio, a cominciare da Roma, così come lo siamo in Parlamento. Quindi abbiamo due sfide: tornare a camminare nel percorso di un nuovo Pd unito, e possiamo farlo solo usando umiltà e una dose di umanità con i nostri valori. Non basta fare opposizione, ma è indispensabile proporre, parlare con le persone e non dire solo quel che Raggi, Salvini e Di Maio stanno distruggendo basti guardare Roma così come i bilanci, e il futuro dei nostri ragazzi. Dobbiamo portare le nostre idee", spiega Astorre.

Bruno Astorre, di Areadem vicino a Dario Franceschini, ha lanciato la candidatura rivolgendosi a tutti, senza correntismi: "Il Pd deve aprire porte e finestre, tutti devono fare un passo avanti e non di lato perché questo è il momento dell'impegno, è il momento di esserci ma non per vincere, ma per governare. Si può vincere, basta vedere i 5 Stelle in Campidoglio, ma poi non governare o peggio fare disastri. Anche per questo, nel momento forse peggiore del Pd, ho deciso di mettermi in gioco di assumermi una nuova responsabilità e spero insieme a tanti amiche e amici, di ridare forza al Partito democratico, di far uscire di casa i delusi e venire ai nostri incontri e quindi nei gazebo per criticare - aggiunto Astorre - ma anche portare nuove energie e costruire un nuovo percorso per essere protagonisti"."Partiamo da un'operazione di riscatto della Capitale, senza dimenticare che il Pd si deve rimettere in cammino anche a Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina. Un partito aperto, coraggioso e radicato nel territorio. Pensiamo a quello che è successo il 4 marzo scorso, quando 350 mila cittadini del Lazio hanno votato centrodestra e M5S alle elezioni politiche, scegliendo invece Nicola Zingaretti alla Regione", ha concluso il parlamentare dem.


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