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Il Pd c'è, si rimette in movimento a fianco dei più deboli - il blog di Marina Sereni

20 Settembre 2018

 

Aprite le agende. 30 settembreRoma ore 14 Piazza del Popolo, il Pd con l’Italia che non si rassegna alla cultura dell’odio e della paura. 7 ottobre, Perugia ore 9 Giardini del Frontone, Marcia per la Pace Perugia-Assisi. 12 ottobre, Palermo Piazza tematica su “L’Europa che vogliamo”. 15 ottobre, Torino Piazza tematica su “Liberare l’Italia dalle diseguaglianze. Istruzione, Lavoro, Welfare, Salute”. 17 ottobre, Roma Piazza tematica su “Sviluppo sostenibile”. 19 ottobre, Napoli Piazza tematica su “Accoglienza, integrazione, diritti e doveri di cittadinanza”.  26-28 ottobre, Milano Forum per l’Italia. Questo il programma delle prossime settimane della Segreteria di Maurizio Martina, a cui dovremmo aggiungere le centinaia di incontri delle Feste de l’Unità e quelle dei circoli sul territorio.

 

E ancora:13-14 ottobre, Ex Dogana di Roma “Piazza Grande per cambiare” organizzata da Nicola Zingaretti. 19-21 ottobre, Firenze Leopolda organizzata da Matteo Renzi.

 

Ecco dove sarà e cosa farà il Pd in questa fase: ascoltare associazioni, organizzazioni sociali, esperti, amministratori, cittadini su temi cruciali sui quali abbiamo da un lato la necessità di ritrovare la sintonia con una parte di elettorato di sinistra e di centrosinistra che ci ha abbandonato e dall’altra di innovare le nostre parole d’ordine, le nostre proposte per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Preparando così il terreno per un Congresso nazionale in cui i contenuti, le idee – e non solo le candidature – abbiano un peso e un valore.

 

A chi fa comodo descrivere tutto questo come un lavoro inutile? A chi fa comodo dipingere il Pd come un partito in liquidazione? Ai nostri avversari politici, forse. Non certo al Paese e alla fisiologia democratica delle nostre istituzioni. Comunque la si pensi, infatti, di fronte ad un governo che certo in questo momento gode di un largo consenso nell’opinione pubblica è indispensabile che si manifesti un’opposizione incisiva, capace di unire quella parte del Paese che invece non condivide le scelte di questo Esecutivo. L’abilità di Lega e 5S nello scegliere temi “popolari” e schivare le questioni difficili è davvero notevole. Ma ciò non toglie che anche per loro governare sia un po’ più difficile che fare comizi, tweet e dirette Facebook. La legge di bilancio sarà un passaggio non banale in questo senso.

 

Ci vorrà del tempo perché la sinistra riformista torni ad essere maggioranza, è vero. La china da risalire è piuttosto ripida ma non è vero che non sappiamo da dove cominciare. Stare dalla parte dei più deboli, rassicurare e offrire protezione, rilanciare la crescita, nel segno della sostenibilità e dell’equità: è questa la sfida che ci unisce alle altre forze progressiste in Europa. Orizzonte ideale e profilo programmatico devono stare insieme.

 

Il lavoro di questi mesi e alcune battaglie parlamentari – prima fra tutte quella sui vaccini ma anche quella per una gestione efficace dell’immigrazione – ci dicono che lo spazio nella società italiana c’è, è più ampio di quello che appare dai sondaggi. Per vedere quello spazio e praticarlo serve una linea politica, un partito che si libera dei tanti personalismi di questi anni e recupera il valore della comunità anche al suo interno. Per questo serve un congresso. Sta a noi farlo bene, non c’è nessuno (e nessuna regola) che ci possa garantire che non emergano in questo percorso gli aspetti più deteriori della nostra vita interna. Ma proporre di fermare il congresso e di sciogliere il Pd – come ancora oggi fa il presidente dell’Assemblea del Pd Orfini – mi sembra un rimedio molto peggiore del male. Andiamo avanti con il congresso, rispettiamo di più l’intelligenza e la passione dei nostri militanti ed elettori, coinvolgiamo tutte le risorse positive che si muovono nella società e nel territorio, impegniamoci a discutere e confrontarci nel Pd pensando sempre che gli avversari – quelli veri, insidiosi e pericolosi - sono fuori e non dentro di noi. Ci vediamo in Piazza del Popolo, il 30 settembre. Non mancate! 

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