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Sbrollini: si perde l’umanità per prendere più voti - intervista de Il Giornale di Vicenza

20 Luglio 2018

“Ma come si fa a chiamare foto artistica quella di una naufraga? Con Minniti rigore e diritti”


di Federico Murzio


«Se Roberto Ciambetti fosse presidente del Senato avrei già chiesto le sue dimissioni. Fatico a comprendere il perché finora nessuno si sia mosso». La senatrice Daniela Sbrollini, del Partito democratico, si rifà all`educazione istituzionale ma fatica a trattenere l`irritazione e «lo spavento» davanti alle dichiarazioni di Ciambetti sulle foto dei migranti diffuse nel Rapporto Antimafia. «Conosco il presidente della Regione come persona intelligente, ma definire quelle immagini tremende come “foto artistiche fatte per creare compassione” non appartiene all`umanità e alla solidarietà di questo Paese», aggiunge la parlamentare.
Sbrollini plaude alle parole del vescovo Beniamino Pizziol, che la senatrice vede coincidere a grandi linee con l`azione intrapresa dal precedente governo. Dice Sbrollini: «L`espressione “aiutiamoli a casa loro” che di fatto il vescovo definisce limitativa nell`accezione leghista, noi l`avevamo pensata in modo inclusivo. La strada intrapresa un anno e mezzo fa con il ministro Marco Minniti era la via corretta da seguire: collaborazione con i Paesi interessati, nuove politiche di integrazione con un`attenzione particolare alla scuola, e maggiore coinvolgimento dell`Unione europea. Questo ha portato a una diminuzione degli sbarchi, numeri alla mano».
Le dichiarazioni del ministro Salvini? «Stupidaggini. Non si tratta di essere buonisti – incalza Sbrollini L`errore da non fare è sottovalutare i problemi legati all`immigrazione. Ma in questo l`Italia non può essere lasciata sola dai partner europei, i flussi devono essere condivisi. D`altra parte con la politica che punta alla “pancia” e che fa leva sulla paura è fallimentare, irresponsabile e pericolosa. L`attacco sistematico “agli altri”, la strumentalizzazione diretta e indiretta delle situazioni sono i metodi di una politica che guarda ai risultati elettorali dimenticandosi che prima di tutti siamo umani». In questa prospettiva «le riflessioni di Pizziol giungono come un avvertimento da non sottovalutare. Davanti alle sofferenze e alle violenze bisogna privilegiare il senso di umanità. Questo significa agire con maggiore forza con chi è artefice colpevole di tutti questi tragici business, ma significa anche mantenere viva la pietà umana».


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