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Nessuna svolta, nessuna novità storica - dal blog di Franco Mirabelli sull'Huffington Post

16 Luglio 2018

L'entusiasmo con cui il presidente del Consiglio e il ministro degli Interni stanno festeggiando la disponibilità di alcuni Paesi europei a farsi carico di una parte delle persone sbarcate a Pozzallo appare francamente esagerato.

In realtà non siamo di fronte a nessuna svolta storica e neppure a un fatto nuovo.

Nel 2015 l'Unione Europea su pressione del governo italiano stabilì una quota di ricollocamento obbligatoria dall'Italia negli altri Paesi UE di 40.000 immigrati. A oggi, l'Europa non ha mantenuto interamente l'impegno grazie anche al rifiuto di molti Paesi a fare la propria parte preferendo essere deferiti alla Corte di Giustizia Europea per non aver adempiuto a un obbligo stabilito in sede comunitaria. Nonostante ciò, comunque, 12.500 persone sbarcate in Italia sono state collocate in altri Paesi europei.

Raccontare, come si sta facendo in queste ore, che le poche decine di immigrati che verranno accolti in pochi Paesi della Unione Europea rappresentano una novità storica, un successo del governo e della sua linea dura appare francamente propagandistico o perlomeno prematuro, certamente non giustificato dai dati di realtà.

Purtroppo le novità introdotte da questo governo e confermate dalle vicende di queste ore sono altre.

Intanto la spettacolarizzazione di ogni cosa, si lasciano per giorni centinaia di persone in mezzo al mare in condizioni difficili per dimostrare di avere il pugno duro prima di sbarcarle, si scrivono lettere e si strepita lanciando slogan all'Europa per presentare come un successo ciò che già era dovuto, si dà il messaggio che i disperati che partono lo fanno a loro rischio e pericolo, non ci saranno le Ong o altri a salvarli in mare o qualcuno ad accoglierli.

Tutto ciò ovviamente non sposta in avanti la soluzione dei problemi ma trasforma un dramma umanitario in una invasione che non c'è (80% di sbarchi in meno) e rischia di produrre ulteriori tragedie e morti in mare.

Ma l'altra novità di questi giorni, che va sottolineata, è quella che con l'accordo, firmato anche da Conte, all'ultimo vertice europeo si rende volontaria la ricollocazione degli immigrati sbarcati in Italia, legittimando così i comportamenti di chi, come gli alleati di Salvini, i Paesi di Visegrad, non hanno accettato un solo profugo.

Per questo adesso siamo costretti a cercare Paesi che vogliano accogliere mentre prima potevamo almeno richiamare tutti all'assunzione di responsabilità derivante da un obbligo internazionale.

Questo non è un cambiamento da poco e temo che, alla lunga, farà diventare il numero certamente insufficiente di 12.500 ricollocamenti, un obiettivo irraggiungibile.


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