"Leggo e ascolto con preoccupazione quanto riportato dalla stampa e dalle associazioni e dalle famiglie del territorio che si occupano di assistenza psichiatrica.
Sull’assistenza ai pazienti non assistibili dal proprio nucleo familiare la nuova normativa nazionale sui LEA , così come uscita dal Parlamento, doveva per forza di cose essere una normativa equilibrata, che oltre ai diritti fondamentali garantisse alle Regioni la possibilità di raggiungimento degli obiettivi stessi.
Se il Veneto fino ad oggi copriva il 60% delle spese totali del paziente è fondamentale che continui a farlo, rinunciare alle voci di bilancio da tempo previste significherebbe condannare i malati e le loro famiglie ad una spesa nuova, improvvisa e oggettivamente insostenibile. Ridurre così i contributi significa discriminare soprattutto i più fragili e tagliare linearmente ai più poveri tanto quanto alle famiglie più abbienti è un atto di grande ingiustizia.
Per l’ennesima volta la Regione annuncia un taglio nel sociale, non erano bastati i tagli per coprire il “buco” nel bilancio della Sanità, e nemmeno il taglio alle risorse poi investite sul referendum per l’autonomia del Veneto. Se il Veneto perde continuamente posizioni nelle graduatorie della sanità nazionale è anche per la perdita della qualità dell’offerta socio-sanitaria erogata. Serve un cambio di rotta rapido, per il bene dei cittadini Veneti.
Monitorerò attentamente questa situazione, stando a fianco dei sindaci in questa battaglia. A tutti i pazienti e alle famiglie dev’esser data sempre la speranza e l’opportunità di un miglioramento nell’assistenza, non un drastico peggioramento. Ciò metterebbe la nostra regione in imbarazzo di fronte a tutto il Paese. "
On. Daniela Sbrollini
Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità