"Le foibe e il disperato esodo che spopolo' a piu' riprese l'Istria, Fiume e la Dalmazia, sono atti di una tragedia che deve ancora entrare nella coscienza popolare della Nazione. Per questo le Istituzioni devono adoperarsi con piu' impegno, continuita' e coerenza, svolgendo opera di custodia e divulgazione e, ove necessario, condannando tentazioni negazioniste o indebite strumentalizzazioni". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, che oggi ha partecipato alla cerimonia solenne del Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza, sul carso triestino. "Non basta venire a Basovizza una volta l'anno per mettersi in pari con la propria coscienza, con i doveri istituzionali e soprattutto - ha aggiunto - con gli insulti della storia".Serracchiani ha poi sottolineato: "E' giusto dare volti al dolore, sapere che ci furono persecutori e vittime, conoscere i nomi di chi subi' gli oltraggi peggiori, come accadde alla giovane Norma Cossetto, stuprata e uccisa dai titini in un miscuglio di odio ideologico e bestiale violenza. Ne' bisogna nascondersi che, come accadde altre volte nella storia, la barbarie ebbe i suoi complici e chi ne trasse profitto". "Bisogna guardare gli occhi di chi visse quei drammi - ha concluso Serracchiani - saper leggere nella commozione dei nostri esuli, per intuire l'abisso di dolore che hanno varcato. Qui c'e' il vero Giorno del Ricordo, nelle vite strappate dalla loro terra e disperse per il mondo, nei nomi degli scomparsi, nelle tombe rimaste abbandonate".(