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I nostri obiettivi: lavoro e protezione dei più deboli - intervista del Corriere della Sera al capogruppo dei deputati Pd Ettore Rosato

10 Dicembre 2017

Pisapia ci dia una mano e il Partito sia unito. Coalizione ampia, no all'autosufficienza


di Alessandro Trocino

Ettore Rosato, il Pd ha perso forza dopo la defezione di Giuliano Pisapia?
«No, abbiamo più forza e motivazione degli altri. Ci presenteremo con una coalizione larga ma coesa, mentre i nostri avversari di centrodestra arriveranno con una coalizione che è una somma di sigle a trazione leghista, con ben pochi punti in comune».

La perdita di Pisapia è grave? E irreversibile?
«È una personalità che avrebbe certamente dato un contributo utile, anche se ha sempre espresso dubbi su una sua candidatura personale. Ma confidiamo che possa darci una mano».

L’unità del centrosinistra è ancora possibile?
«Non saremo noi a chiudere la porta a una strada che consenta l’unità. Ma non staremo fermi ad aspettarla».

Rischiate di perdere qualche pezzo della minoranza?
«Sono convinto che il Pd sia molto unito e molto combattivo».

Pare che però la minoranza voglia mettere in discussione la leadership di Renzi.
«La politica non si fa con le voci ma con i voti. La nostra preoccupazione è evitare che Salvini e Grillo guidino il governo nella prossima legislatura».

La richiesta minima della minoranza è quella di una gestione collegiale.
«Mi sembra che ci sia già. Abbiamo bisogno di tutte le energie per la campagna elettorale».

Cuperlo dice: emarginare i pasdaran del renzismo.
«Mi pare che il dialogo ci sia e sia molto ampio. Credo che si debbano interrompere le nostre discussioni interne e si debbano mettere tutte le energie per la campagna».

Su cosa punterete? Sulla riduzione delle tasse?
«Le nostre ossessioni continueranno a essere il lavoro e la protezione dei più deboli».

Il Pd precipita nei sondaggi.
«Sono gli stessi che ci davano perdenti alle Europee. Stiamo discutendo di decimali. Rispettiamo i sondaggi ma ancora di più i voti veri».

Autosufficienza o alleanze?
«Nessuno pensa all’autosufficienza. Siamo tutti per una coalizione ampia e coesa».

Alfano ha lasciato. E Ap si sta spaccando.
«Ho grande rispetto per le scelte che faranno gli amici di Ap. In direzione hanno già votato no al centrodestra. La nostra porta è aperta, il loro contributo può essere importante. Si può proseguire il cammino che è stato fatto in questi anni».

A Como tutto il centrosinistra è sceso in piazza contro il fascismo. Fino a che punto sono preoccupanti questi episodi di intolleranza?
«Mi preoccupano molto e mi preoccupa molto anche la loro sottovalutazione, anche da parte di quel pezzo di centrodestra che dovrebbe rappresentare un centro moderato che non va a braccetto con gente violenta e intollerante».

Il finale di legislatura è tutto concentrato su due leggi sui diritti civili. Forse il testamento biologico arriverà a destinazione, mentre si dubita che ce la faccia la legge sullo ius soli, calendarizzata per ultima.
«Sono due leggi già approvate alla Camera, che il Pd ha voluto con convinzione. Al Senato i numeri sono molto più complicati, ma ci metteremo tutta la nostra forza per ottenere un risultato».


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