Dopo alcuni giorni dall'annuncio da parte del Presidente USA del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele la rabbia dei palestinesi e le tensioni non accennano a placarsi non solo a Gaza, in Cisgiordania e nella stessa Città Santa per ebrei, cristiani e musulmani. In tutto il mondo arabo e nei paesi di religione islamica la decisione di Trump sta scatenando reazioni negative e alimentando le componenti più radicali e violente. Mentre inaccettabili e mai sopiti rigurgiti di antisemitismo cercano in questa infausta scelta americana copertura e giustificazioni impossibili da concedere. C'è una sola strada per evitare ulteriori violenze in una terra già martoriata dalle guerre, dall'occupazione, dal terrorismo. Ascoltare le parlare sagge dell'Europa, tornare alle risoluzioni delle Nazioni Unite, lavorare per far ripartire il processo di pace, anche su basi nuove. Certo non quelle di chi, come Trump, pensa di umiliare i palestinesi e la maggior parte dei paesi arabi e musulmani per miopi calcoli di politica interna.