"Il Parlamento ha già fatto molte cose sulle banche; è stata anche fatta la riforma di un comparto del sistema bancario, come il credito cooperativo. La mission prioritaria della commissione di inchiesta sul sistema bancario dovrà essere quella di valutare i fatti, capire cosa non ha funzionato e lavorare per garantire e aumentare le tutele ai cittadini risparmiatori e correntisti e anche ai piccoli investitori". Lo ha spiegato il senatore PD Franco Mirabelli in un intervista a GR Parlamento.
"Il Movimento 5 Stelle - ha proseguito Mirabelli - ha la memoria un po’ corta e dimentica che la prima legge per istituire una commissione di inchiesta sulle banche è stata proposta al Senato dal senatore Marcucci del PD. Non mi risultano essere mai state calendarizzate proposte di altri su questo tema. Ad oggi, la commissione non è ancora stata convocata perché ci sono dei gruppi politici di maggioranza e opposizione che non hanno ancora designato i propri rappresentanti, cosa che invece il PD ha già fatto nei tempi giusti, contrariamente a quanto affermano gli esponenti di M5S".
"Sulle polemiche in merito al futuro presidente, - ha detto ancora il senatore PD - capisco che gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono abituati a meccanismi in cui prima si decidono le cose e poi si vota, come dimostrano anche le vicende di questi giorni per la scelta del loro candidato premier ma i meccanismi parlamentari non funzionano in questo modo. Quando si riunirà la commissione si discuterà e da quella discussione emergerà la figura del presidente che poi dovrà essere votato dalla commissione stessa. Non esistono predestinati. Al momento il PD non ha una proposta anche perché questa è una commissione di inchiesta e come tale, la proposta per il ruolo di presidente deve essere largamente condivisa e non soltanto dalla maggioranza. Quando si aprirà la discussione, il PD presenterà le sue proposte. Come si è sempre fatto in tutte le commissioni parlamentari. È paradossale, quindi, che si apra una polemica preventiva sul presidente che al momento non c’è. Non vorrei che la commissione non partisse a causa di queste polemiche preventive".
"Il calendario dei lavori - ha concluso Mirabelli - sarà stabilito dall’Ufficio di Presidenza composto da esponenti di tutti i gruppi politici, come in tutte le altre commissioni. La nostra bussola è la tutela dei risparmiatori e la tutela dei piccoli investitori. Il lavoro della commissione dipende dal senso di responsabilità che le diverse forze politiche dimostreranno rispetto alla finalità della commissione. Se prevarrà la demagogia e la propaganda che purtroppo abbiamo visto in questi anni e si pensa di usare la commissione di inchiesta per additare le banche come un sistema malato da ripulire, come l’avversario dei cittadini a cui contrapporsi, a mio avviso non facciamo un buon servizio né al sistema bancario né al Paese. Il compito della commissione, quindi, non è fare i processi ma capire cos’è successo e cosa non ha funzionato, anche rispetto ai controlli, per rendere il sistema efficiente".