Il presente e il futuro dello scalo portuale di Trieste passano per la sua unicita' che oggi e' definitivamente confermata. Questo il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, alla notizia della firma da parte del ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, del decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste. Il documento, che il 27 giugno era gia' stato siglato a Trieste dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, verra' quindi a breve pubblicato in Gazzetta ufficiale, come riferisce l'agenzia regionale del Friuli Venezia Giulia "Arc". Secondo Serracchiani "e' un passaggio epocale non solo per lo scalo giuliano, ma per tutto il Friuli Venezia Giulia. Si tratta della concretizzazione di uno status che era atteso da oltre sessant'anni, ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra Regione, governo e Autorita' di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale. Un'unita' d'intenti che permettera' lo sviluppo economico e la crescita dell'occupazione". La presidente ha evidenziato che ora "il Porto di Trieste e' veramente libero di rinascere a nuova vita", dato che il decreto "concretizza la possibilita' di assistere all'insediamento di nuove aziende della manifattura industriale, della trasformazione delle merci e della logistica, le quali potranno godere dei vantaggi di un sistema doganale unico in Europa che consente la lavorazione dei prodotti nelle aree extra doganali". Serracchiani ha rimarcato che quest'opportunita' "e' fondamentale per rafforzare il ruolo del capoluogo del Friuli Venezia Giulia quale porta d'Oriente e snodo della nuova Via della Seta che collega l'estremo oriente con i mercati europei. In quest'ottica e' quindi strategico che la Regione continui lo sviluppo della rete di collegamento intermodale avviato in questi ultimi anni. Garantendo il trasferimento delle merci in modo veloce ed economico - ha concluso la presidente - la nostra regione potra' infatti essere competitiva e determinante nel panorama europeo".