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Zanda: c’è ancora tempo per un accordo tra Matteo e Giuliano - intervista al Presidente dei Senatori PD de la Repubblica

02 Luglio 2017


Codice antimafia e Ius soli? «Il primo martedì, il secondo entro fine luglio». Il capogruppo del Pd al Senato Lugi Zanda annuncia «un’iniziativa parlamentare sui falsi di Consip». E sul “non” dialogo a distanza tra Renzi e Pisapia dice: «Come dice Mattarella ci sono ancora 8 o 9 mesi per il voto…».

 

Dopo il Renzi di Milano il Pd quasi andrà al voto da solo…
«Vedo la questione dal punto di vista di un parlamentare che ha sempre dovuto fare i conti con le coalizioni, perché l’Italia, dal dopoguerra a oggi, è sempre stata governata da coalizioni. Come in Europa, e ora perfino in Gran Bretagna. E così sarà anche nella prossima legislatura».

 

Ne è proprio sicuro? 
«Più che stabilire se le coalizioni si debbano fare prima o dopo il voto è importate che tutti abbiano chiaro che nel prossimo futuro, senza una legge elettorale a doppio turno, nessun partito avrà da solo il 51%. Pertanto le alleanze future, se non vogliamo avere sorprese, dobbiamo cominciare a pensarle e a prepararle fin da ora. La legge elettorale è molto importante, ma lo sono molto di più i rapporti tra le forze politiche».

 

Però, come dimostra l’analisi del voto di Diamanti su Repubblica, il Pd riduce i suoi consensi. E così rischia la sconfitta.
«Il passaggio dal bipolarismo al tripolarismo ha penalizzato tutti i partiti, le divisioni del centrodestra sono molto profonde e serie, così com’è pressoché totale l’isolamento di M5S. Il Pd è penalizzato da questa situazione e dal fortissimo aumento dell’astensione. Ecco perché diventa fondamentale il rapporto tra le forze politiche, non solo per noi ma anche per gli altri».


Eppure, proprio nel giorno di Pisapia, Renzi ironizza con il suo rifiuto dei caminetti. Non è una scelta isolazionista?

«L’idiosincrasia di Renzi per i caminetti risale al momento in cui ha cominciato a far politica…non li sopporta perché sono il simbolo di una vecchia politica. Ma lui conosce bene il valore dei rapporti politici. Ha governato per tre anni con una coalizione ed è segretario di un partito che sorregge un governo di coalizione. La politica senza rapporti non si può fare. Per quanto mi riguarda mi definirei moroteo, quindi per me i rapporti politici sono essenziali».

 

Non le pare che la giornata di ieri veda da un lato la nascita di Insieme e dall’altra un Pd che impone prima la sua leadership?
«I segnali arriveranno. Come prevede il presidente Mattarella, le elezioni ci saranno tra otto o nove mesi, c’è tempo. Il tema politico ruota anche intorno alle ragioni che hanno indotto Prodi a muoversi. Lui ha capito quanto sia serio per l’Italia il rischio di un’affermazione delle forze anti-sistema o della destra anti-europea. Per questo ha deciso di dare una mano al centrosinistra. E dobbiamo essergliene molto grati. Ma è chiaro che la scissione del Pd ha complicato molto le cose e ha aumentato la necessità quotidiana di confrontare le posizioni».

 

Ma dopo piazza Santi Apostoli?
«Dobbiamo capire se si tratta di forze che troveranno una linea politica comune che non sia un semplice anti-renzismo. Poi quale sarà la classe dirigente e chi sarà il leader. Bisogna sapere chi sono, dove vanno, che politica hanno, con chi si vogliono alleare, solo dopo si porrà il tema del rapporto col Pd ».

 

Franceschini e Veltroni evocano la sinistra unita e vincente mentre con Renzi si perde…
«Il centrosinistra ha avuto un passato molto importante e ricco di contenuti politici, ma la situazione del Paese e del sistema politico era molto diversa, non c’erano il populismo e le forze antisistema, c’era Berlusconi. Il centrosinistra aveva una classe politica di grande spessore. Il Pd ora deve fare i conti con un Italia nuova, più difficile da interpretare, con un elettorato molto mobile e un’astensione al 50% a fronte dell’80% di allora. I paragoni col passato vanno fatti con molta prudenza».

 

Però la sfida di Renzi «Solo col Pd si vince e Pisapia ha vinto con noi» è chiara…
«Pisapia ha vinto perché sostenuto dal Pd e il Pd ha vinto a Milano perché c’era Pisapia. Lo stesso schema vale per Sala».

 

Pisapia rilancia lo ius soli. Lei garantisce Ius e codice antimafia?
«Le norme antimafia saranno approvate martedì. E il Senato voterà lo ius soli al più presto, comunque entro il mese di luglio. Ma visto che parliamo di lavori parlamentari debbo dirle che nei prossimi giorni prenderò un’iniziativa sui verbali dell’inchiesta Consip falsificati con la chiara intenzione di incastrare il presidente del Consiglio. Gli autori del reato sarebbero gli stessi ufficiali di polizia giudiziaria che avrebbero consegnato atti riservati dell’inchiesta a personaie dei servizi segreti e progettato tra di loro di mettere delle microspie nell’ufficio del comandante generale dell’Arma. C’è da essere allibiti e spaventati. Sul piano personale tutto questo mi fa orrore. E assolutamente necessario che il Parlamento conosca l’esatta verità di fatti che hanno a che fare con la tenuta della democrazia».


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