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Bevacqua: incomprensibile la decisione del Tar sui musei

25 Maggio 2017

“La decisione del TAR del Lazio di demolire la procedura concorsuale che ha condotto alle nomine dei nuovi direttori dei musei italiani, mi lascia esterrefatto: la riforma voluta dal ministro Franceschini e che ha prodotto risultati straordinariamente positivi in pochissimo tempo, riceve un colpo che rischia di essere mortale”. È quanto afferma senza mezze misure il consigliere Bevacqua, il quale così prosegue: “Discutiamo da anni, da decenni di valorizzazione del merito, di necessità di attaccare le incrostazioni paralizzanti di certa ottusa burocrazia e poi, quando un ministro si assume la responsabilità di intervenire in maniera seria, un cavillo giuridico ci viene a dire che il bando non poteva essere internazionale e che i candidati stranieri non potevano partecipare. I nuovi direttori sono stati selezionati tra i massimi esperti in materia di gestione museale, da parte di commissioni composte da esperti di chiara fama ed elevato livello scientifico; laddove, in precedenza, si avevano semplici uffici della Soprintendenza, oggi abbiamo  20 musei autonomi, dotati di autonomia tecnico scientifica e responsabili delle funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte, assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione, nonché consentendo un’ immediata messa a gara dei servizi aggiuntivi”. “I risultati conseguiti – continua Bevacqua – sono sotto gli occhi e hanno fatto gridare al miracolo tutta la stampa internazionale: tre anni consecutivi di crescita costante dei visitatori, + 15% nelle presenza, + 45 milioni negli incassi; il tutto, secondo un sistema che, finalmente, premia le migliori gestioni e che si muove in netta controtendenza rispetto al contesto europeo dove, nello stesso periodo, si registrano soltanto cali vistosi”. “Non posso e non voglio credere – conclude Bevacqua – che sull’Italia aleggi una maledizione che ci condanna all’immobilità perenne. Sono certo che il governo, e Franceschini in particolare, non molleranno sulla questione: qui è in discussione il modello di sistema-Paese che vogliamo per l’unico futuro possibile”.

 


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