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Autonomia: Bressa, inqualificabile il gesto dell'ombrello di Zaia

22 Maggio 2017

Gli interessa il referendum su lui, altro che prima il Veneto



"Come recita lo slogan di un fortunato spot televisivo, e' sicuro che per Zaia fare il gesto dell'ombrello all'indirizzo di Roma e del governo durante l'assemblea leghista "non ha prezzo". Aggiunge infatti che "con Roma e con il governo non si tratta piu'". O il 22 si va a votare, o il dossier sull'autonomia lo chiude lui". Lo afferma Gianclaudio 
Bressa, sottosegretario per gli Affari regionali, in relazione agli articoli di stampa che descrivono l'intervento del governatore Luca Zaia in occasione del congresso leghista che si e' svolto ieri al Palacassa di Parma. "Al netto di toni e gesti per lui irrinunciabili, Zaia conferma di essere interessato solo all'agitazione politica di una maggiore forma di autonomia. Non sia mai che si entri nel merito delle materie su cui si rivendica la competenza. Sarebbe la fine di una messinscena che con regolare cadenza viene posta in cartellone da almeno tre decenni". "Il referendum dunque come clava, usato per coltivare orizzonti mitologici, quel 'filo della storia', che come ha recentemente affermato Zaia 'unisce il 22 ottobre al tanko' lanciato alla conquista di piazza San Marco. E quando mai Zaia avrebbe trattato? Non lo fece nel 2008, non intende farlo oggi". "Che non voglia e non sia interessato ad alcun negoziato con il governo di Roma, che metterebbe fine alla pantomima separatista, e' d'altra parte certificato - secondo il sottosegretario - dalla richiesta di negoziato avanzato dalla giunta Galan Zaia nel dicembre del 2007, che Zaia, diventato ministro all'inizio del 2008, ha ritenuto di non prendere in considerazione". "Zaia che nel Veneto urla e sbraita e' lo stesso che quando detiene il potere a Roma se ne infischia del Veneto. Federalista nella rivendicazione, centralista nella considerazione. A lui interessa solo il suo referendum, quello su di lui. Il Veneto viene dopo. Altro che prima i veneti. Da parte sua il governo, come piu' volte ribadito, continuera' ad aspettarlo, nell' interesse del veneto che crede nell'autonomia e alla leale collaborazione con lo Stato".


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