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Calcoli politici non facciano perdere l'occasione di riordinare il gioco - dal blog di Franco Mirabelli sull'Huffington Post

09 Febbraio 2017

Sul gioco d'azzardo tutti i protagonisti della Conferenza Stato-Regioni hanno una responsabilità che non deve e non può più essere rinviata. Da oltre un anno stiamo aspettando l'accordo che, trasformato in decreto, deve riordinare il settore diminuendo domanda e offerta di gioco, introducendo norme per la prevenzione e il contrasto delle patologie legate all'azzardo, stabilendo regole più stringenti e recependo le norme proposte dalla Commissione Antimafia per combattere le infiltrazioni della criminalità e garantire la legalità.

Mi auguro che i tanti che in questi anni hanno denunciato i pericoli del gioco, l'eccessiva presenza di offerta di gioco, l'assenza di regole certe e la necessità di proteggere le persone più esposte ai rischi legati al gioco, oggi diano un contributo a definire un riordino del settore volto a produrre una normativa coerente con gli obbiettivi di cui tutti parlano.

Il documento del governo, su cui ormai si discute da mesi e che, con il contributo di tutti, è stato molto arricchito e migliorato, è l'occasione per fare grandi passi avanti. Può essere ancora approfondito ma non approvarlo presto significherebbe perdere un'occasione che, essendo a fine legislatura, deve essere colta ora o tutto resterà nella situazione attuale.

Si perderà l'occasione per riordinare il settore, dimezzare i punti gioco, togliere le slot machines dai bar e dalle tabaccherie, ridurre da subito le slot del 30% (senza aspettare il 2019), imporre misure e regole recise alle sale gioco per tutelare le persone (ponendo limiti alle giocate, garantendo assistenza professionale, impedendo ogni rapporto tra il gioco è i minori).

Si può fare sempre meglio ma lasciare tutto com'è, perdendo l'opportunità di fare subito queste cose, mi pare una follia soprattutto da parte di chi da anni si batte, dentro e fuori dalle istituzioni, per ridurre domanda e offerta di gioco.

Ora lo si può fare, lo Stato entra nell'ottica di diminuire, e di molto le entrate, dal gioco, e la risposta non credo possa essere che non basta, che c'è sempre qualcosa d'altro da fare o da scrivere. Il documento a cui è arrivata la Conferenza Stato-Regioni rappresenta una svolta positiva: cambia tutto, ribalta un approccio che per anni ha deregolato il settore e moltiplicato i punti gioco.

Chi pensa che si debba proibire ogni forma di gioco d'azzardo è libero di pensarlo e di proseguire la sua battaglia ma comunque non può non vedere che questa riforma, se approvata, potrebbe migliorare le cose nell'interesse dei cittadini.

Spero che dopo anni di discussioni e in un quadro che tutti consideriamo preoccupante e pericoloso per la convivenza e la salute, non continuino a prevalere logiche legate più alla propaganda e alla battaglia politica sulla necessità di assumersi, tutti insieme, la responsabilità di fare concretamente. Non vorrei tra qualche mese ci ritrovassimo di fronte al paradosso di aver utilizzato tutti gli argomenti contro il gioco d'azzardo per lasciare le cose esattamente come stanno.


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