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La legge per regolare i partiti - intervista di QN a Emanuele Fiano

06 Gennaio 2017

Zitta zitta, quatta quatta, la legge che riforma la vita interna dei partiti politici italiani è passata all’esame della Camera e ora è in Senato dove però va calendarizzata. La legge (primi firmatari i deputati del Pd Matteo Richetti ed Emanuele Fiano) vuole dare attuazione all’art. 49 della Costituzione che, mai attuato, disciplina i partiti politici, e ha un principio ispiratore, la trasparenza.
L’approvazione sarebbe una rivoluzione, specie per il «non partito», l`M5 S, di Grillo. Ne parliamo con uno dei relatori, Fiano. Cosa prevede la legge?
«Trasparenza e ancora trasparenza in tutti i settori della vita politica dei partiti: bilanci, regole, organi statutari, finanziamenti».
I grillini si sono opposti?
«All’inizio, poi non più. Hanno capito che facevamo sul serio. Diversi costituzionalisti ci hanno avvertito: lo Stato non può mettere il naso in ‘associazioni libere’ per Costituzione. Smussato il testo base, la proposta non impone alcun modello di partito, tantomeno quello del Pd».
Grillo ora lancia, dal web, il codice etico del Movimento.
«Iniziare l’anno invocando il garantismo è un bene. Troppe volte l’avviso di garanzia è stato usato come condanna preventiva. Temo, però, che lorsignori grillini si siano convertiti sulla strada del garantismo perché temono un avviso di garanzia a uno dei loro (il sindaco Raggi?). Ed è strano che usino diversi pesi e misure, davanti agli avvisi di garanzia, se capitano ai loro: a Parma reagiscono cacciando Pizzarotti, a Livorno salvano Nogarin, a Quarto condannano Capuozzo, a Palermo sospendono, per supposte firme false, alcuni, poi congelano le sospensioni. Stanno uscendo dal blog per scontrarsi con la realtà. Il loro garantismo è assai peloso».
Neppure Pd scherza. Lo dicono i casi Penati, ve Luca…
«Eh no. Noi abbiamo un Codice etico assai preciso e rigoroso e lo rispettiamo. Per alcuni tipi di reati (mafia, terrorismo, reati gravi) non aspettiamo il terzo grado di giudizio, basta il primo. Alle ultime politiche abbiamo bloccato diverse candidature ‘sospette’. Ma ci regoliamo caso per caso, cum grano salis. In Parlamento abbiamo votato a favore della richiesta di arresto per alcuni dei nostri (Genovese) e contro per altri (Margiotta, caso risoltosi con la piena assoluzione, ndr)».
Torniamo alla democrazia interna ai partiti: quali differenze tra Pd e M5s?
«Loro, come nel caso della giunta Raggi, si riuniscono di notte e senza streaming, nominano il Direttorio e poi lo aboliscono, fanno nascere il collegio dei probiviri non si sa nominato da chi, impongono codici etici come fa Grillo, che è il proprietario di un marchio, possiede blog e sito, ma che nessuno ha mai eletto. Il Pd, con tutti i suoi difetti, elegge i suoi organi interni, dai congressi di circolo al segretario nazionale, con persone in carne e ossa che votano alzando una mano».
Perché non vi fate eleggere e giudicare pure voi in Rete?
«Nell`era della post-verità, degli hacker che inquinano le elezioni negli Usa, come accusa Obama, solo il blog di Grillo è esente da facili manipolazioni?! Suvvia».

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