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Silvia Costa: le Olimpiadi di Roma che occasione persa per i giovani ed i diversamente abili

22 Settembre 2016

“Tutti abbiamo seguito con emozione lo straordinario evento delle Olimpiadi di Rio e le ancora più coinvolgenti Paralimpiadi che ci hanno restituito la gioia dello sport come linguaggio universale in tempi di conflitti e di violenze, il valore della competizione leale, la bellezza di una gioventù capace di impegno, passione e disciplina. Ci hanno restituito fiducia nella possibilità di vivere con serenità eventi di queste dimensioni, una iniezione di fiducia di cui avevamo bisogno.

Tutti abbiamo provato questi sentimenti, ma non la Sindaca Raggi, che nelle Olimpiadi vede solo truffe e debiti. Con una pericolosa, implicita ammissione di non ritenersi in grado di gestire le sfide che deve affrontare una capitale europea e internazionale” lo dichiara l’Europarlamentare Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura Istruzione e Sport del Parlamento europeo.

“Eppure nel 1960, in una Italia e in una Roma più povera e meno attrezzata, una generazione di politici e amministratori meno paurosi e con più fiducia nel futuro hanno saputo gettare il cuore al di là degli ostacoli e realizzare una memorabile Olimpiade, attrezzando anche la città con infrastrutture e servizi utili a cominciare  dalla via olimpica e i sottopassaggi sul Lungotevere.

Questa poteva essere la vera sfida della Raggi e della sua Giunta: accettare la sfida come occasione per attrezzare e innovare la città, in grande trasparenza ed efficienza, rilanciando la sua immagine, attraendo investimenti pubblici e privati al servizio di una Roma più attrezzata è presentabile. Creare uno spazio di progettazione e di condivisione sportiva soprattutto per i giovani e i diversamente abili che ora vedono sfumata un’opportunità davvero unica.

Invece, senza nemmeno confrontarsi prima con chi rappresenta anche in ambito internazionale lo sport italiano, ha preferito rifugiarsi nel suo ormai prevedibile no (obbediente al diktat del suo Capo), indifferente alle conseguenze per l'immagine e la credibilità di Roma e dell'Italia, senza nessun rispetto per il lavoro che era già stato fatto per presentare, motivare e promuovere la candidatura. Ma il vero obiettivo  della Sindaca è il "tagliando" che il grande Capo le farà a gennaio. E quindi l'obbedienza prevale sul coraggio e la visione di cui Roma  avrebbe bisogno”.


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