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L'Italia si risveglia ancora europeista: Storica vittoria del PD - L'editoriale di Ettore Rosato

27 Maggio 2014



LO SPUNTO 
- Quello emerso dalle urne ieri sera è un risultato davvero straordinario per il Partito Democratico e per Matteo Renzi, grazie alla sua determinazione al suo entusiasmo e al suo coraggio. Ma lo è anche per l'Italia tutta. In un clima decisamente negativo, l'Italia rimane baluardo della speranza e dell'europeismo, con una vittoria schiacciante per chi in questi mesi ha saputo dimostrare com'è possibile cambiare le cose. E' un voto che dà maggiore forza al nostro Paese in Europa e che dà maggiore forza ai partiti riformisti che intendono portare avanti il piano di riforme istituzionali ed economiche del nostro Paese, a costo di dover andare contro le tante lobby che hanno tutto l'interesse di tenere le cose ferme come stanno. I cittadini si sono rivelati ancora una volta migliori di chi spesso li rappresenta, dando un segnale di stabilità e continuità. Una nota positiva è stato anche il bel risultato di Piazza Affari e il calo dello spread. L'Italia torna così ad essere un paese credibile e cruciale nello scenario dell'Europa che verrà a costituirsi, ed il Partito Democratico diventa la principale componente del gruppo socialista e democratico al Parlamento europeo. Purtroppo oltre i nostri confini non è avvenuto lo stesso: hanno prevalso la rabbia e la frustrazione. In Francia preoccupa l'avanzata dell'estrema destra, come pure la vittoria degli euroscettici in Gran Bretagna deve farci riflettere. E' il risultato dell'impostazione fallimentare che il Partito Popolare Europeo ha dato all'Unione in questi cinque anni. Nei prossimi cinque sarà compito dei progressisti di tutti i paesi cercare di riavvicinare l'Europa ai cittadini cercando di risolvere i grandi problemi quotidiani, e abbandonando le politiche di austerità che hanno prodotto povertà e hanno lacerato il tessuto sociale. E' una sfida che in grande parte pesa su di noi, perché dal voto esce una destra europea ancora più forte nei numeri.        E.R. 

RENZI: NEL DERBY FRA RABBIA E SPERANZA HA VINTO LA SPERANZA

"Nel derby fra rabbia e speranza ha vinto la speranza. Questo è il momento dell'Italia, che deve guidare il semestre e il percorso di cambiamento dell'Europa partendo dall'assunto che dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi". Sono queste le prime parole del premier Matteo Renzi a commento del voto per le europee, che hanno visto il Partito Democratico arrivare a un risultato storico, il 40,8%. Un risultato  "extra ordinem - secondo Renzi - particolarmente pensando che avviene nel centrosinistra e in questo momento". Ma "il bello deve ancora cominciare. La sfida è lanciata e noi saremo all'altezza del sogno".
Anche per questo "ringrazio tutti gli italiani e italiane che hanno dimostrato con una partecipazione significativa che questo paese è migliore di come lo si rappresenti" ha detto il premier. Il risultato elettorale, aggiunge il premier, dimostra che "c'è un'Italia profonda che non si rassegna". Ora, dice, nessuno "ha più alibi per non fare le riforme".

PD AL 40,8%, TONFO DI GRILLO (21%) E FORZA ITALIA NON ARRIVA AL 17%

E' un trionfo quello del Partito Democratico alle elezioni europee mentre si registra un tonfo del Movimento 5 Stelle. E' l'esito del voto per il rinnovo del Parlamento europeo che ha visto l'affluenza alle urne scendere di quasi 8 punti rispetto al 2009 (58,7% contro il 66,4% di cinque anni fa, quando si era votato per due giorni).
Il Pd di Matteo Renzi stravince le elezioni europee, con una forbice su M5s non immaginabile prima delle urne, specie dopo le aspettative di vittoria create da Beppe Grillo; Forza Italia non raggiunge la soglia del 20% mentre Ncd di Angelino Alfano supera quella del 4%, anche se di poco. L'altro dato è che nonostante l'avanzata dei movimenti euroscettici (M5s, Fdi e Lega), la maggior parte degli elettori hanno sostenuto partiti a favore dell'Ue. seppur con impostazioni di politica economica contrapposte.
"Anche tra gli italiani in Europa il Partito Democratico stravince e stacca il M5S di 20 punti percentuali, aumentando in termini assoluti i suoi voti rispetto al 2009, nonostante il leggero calo dei votanti". Lo ha dichiarato in una nota stampa Eugenio Marino, responsabile Italiani nel mondo del PD dopo l`assestamento dello scrutinio all`estero.
"Il Pd - ha proseguito Marino - si conferma saldamente il primo partito anche tra gli italiani d`Europa con il 38,66% e l`unico del centrosinistra che aumenta i propri consensi, vincendo in tutti i principali Paesi a forte presenza di cittadini italiani. È un dato - ha detto - che conferma la volontà europeista dei nostri connazionali fuori dall`Italia e che ribadisce, però, la necessità di una Europa politica unita, solidale e che guardi a una cittadinanza europea piena e compiuta".
"Abbiamo vinto noi. Un risultato straordinario, Viene premiato il lavoro del governo, e i risultati ci danno un'ulteriore spinta a fare le riforme" aveva commentato in serata il vicesegretario nazionale, Lorenzo Guerini.

L'ITALIA SI CONFERMA EUROPEISTA, RENZI HA VINTO LA SUA SCOMMESSA

L'avanzata della destra euroscettica in molti dei 28 Paesi dell'Unione Europea guadagna largo spazio sui principali media internazionali, che non mancano di sottolineare l'eccezione 'pro-Ue' rappresentata in Italia dal Pd guidato dal giovane leader Matteo Renzi.
Di "vittoria schiacciante" sul Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo parla il FINANCIAL TIMES in un editoriale che descrive peraltro l'Europa nel suo complesso come una "nuova Torre di Babele" dopo il voto. Sulla stessa linea il WALL STREET JOURNAL che nell'edizione online sottolinea la "solida vittoria" del Partito Democratico in Italia.
"Matteo Renzi vince la sua scommessa", è il titolo di Le Figaro, unico quotidiano del mattino in Francia che riporta le notizie dall'Italia oltre alla valanga di informazioni sul clamoroso esito delle europee in Francia favorevole al Front National di Marine Le Pen. "Il risultato delle urne (in Italia) - si legge nell'articolo - rappresenta una grande vittoria per il leader democratico, ormai libero di proseguire le sue riforme politiche ed elettorali". Quella ottenuta da Matteo Renzi è "una vittoria pro-Europa", fa eco il sito della Bbc, riferendosi al premier italiano come a uno dei leader europei "più giovani e meno esperti" che " non era stato eletto né aveva avuto un mandato". "Uno dei pochi risultati positivi - nota Bbc - fra i partiti" europeisti.
"Renzi si legittima nelle urne in Italia", titola a sua volta lo spagnolo EL PAIS che rileva come il premier italiano, per la prima volta, sia sia sottoposto al giudizio degli elettori in un appuntamento che tutta l'Italia ha interpretato come una prova di legittimità del Governo. Il TELEGRAPH, giornale britannico di tradizione conservatrice, sottolinea da parte sua che "Matteo Renzi ha vinto la sfida del comico Beppe Grillo". 

IN FRANCIA VINCE LE PEN, PPE ANCORA MAGGIORANZA: JUNKER FAVORITO

La Francia si sveglia scossa dal 'terremoto' Marine Le Pen il giorno dopo il voto per rinnovare il Parlamento europeo. Ma, all'indomani del tracollo elettorale della sinistra di governo alle europee, il primo ministro francese, Manuel Valls, ha escluso lo scioglimento dell'Assemblea nazionale, come chiesto invece dal Fronte Nationale. 
In un quadro di elezioni europee in cui "estremisti, populisti ed euroscettici si sono rafforzati", ma "oltre due terzi del Parlamento sono chiaramente europeisti", il risultato in Francia "mi inquieta molto" mentre il successo dell'Ukip "è dovuto alla politica interna" britannica. Lo dice il candidato dei popolari alla presidenza della Commissione, Jean Claude Juncker, secondo il quale "tutti sanno che la Francia ora deve fare una rivoluzione culturale" per combinare consolidamento fiscale e ritorno alla crescita.
"Siamo estremamente preoccupati" per la tendenza che emerge dal voto europeo. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso, intervenendo a un simposio della Bce e riferendosi alla "tendenze populistiche" e in particolare al voto anti-imigrazione.
***
''Siamo contenti che il partito popolare europeo abbia avuto il risultato maggiore. Abbiamo raggiunto un solido risultato''. Lo ha detto Angela Merkel commentando l'esito delle elezioni europee a Berlino in conferenza stampa.
''Juncker è il nostro candidato e cioè quello del Ppe. Noi andiamo ad affrontare il dibattito con il nome di Juncker, ma nessuno dei due partiti può da solo decidere il presidente'', quindi ci dovranno essere delle ''consultazioni''. Angela Merkel ha risposto così all'ipotesi di un terzo candidato per la presidenza della Commissione.

PIEMONTE E ABRUZZO AL CENTROSINISTRA, VINCE PD A FIRENZE E PRATO

A metà scrutinio delle Regionali del Piemonte, Sergio Chiamparino è al 47,26% con oltre 459 mila voti. Dietro di lui Gilberto Pichetto, candidato di Fi e Lega Nord, ha scavalcato, con il 22,7% parziale, il 'grillino' Davide Bono, al 20,56%. Guido Crosetto (Fdi) a metà dello spoglio è al 5,12%, Enrico Costa (Ncd) al 3,13%, Mauro Filingeri (L'altro Piemonte a sinistra) all'1,17%.
E' nettamente in  testa il centrosinistra nella corsa alla presidenza della  Regione Abruzzo. L'ex sindaco di Pescara del Pd, Luciano  D'Alfonso, quando e' stato scrutinato circa il 20% delle  sezioni, guida con il 42,5% dei consensi, mentre il  governatore uscente del centrodestra, Gianni Chiodi, si ferma  per ora al 26,5%. Al 16,2% la candidata del Movimento 5  Stelle, Sara Marcozzi.
Dario Nardella (centrosinistra) vola intorno al 60% dei consensi e si avvicina all'elezione a sindaco di Firenze al primo turno. Con 122 sezioni scrutinate su 360 il vicesindaco uscente, scelto da Matteo Renzi come reggente dopo il suo arrivo a Palazzo Chigi, ha il 59,43% dei voti, una percentuale lontanissima dallo sfidante di centrodestra Marco Stella, fermo all'11,97%. Ancora più staccati Miriam Amato (M5s) con il 9,27%, Tommaso Grassi (Sel, Prc, Firenze a sinistra) con l'8,07% e altri candidati minori.

UCRAINA, TORNANO LE VIOLENZE DOPO IL VOTO PER LE PRESIDENZIALI

Non si ferma la violenza nell'est russofono all'indomani del trionfo alle presidenziali ucraine di Petro Poroshenko, il quale ha affermato di non aver intenzione di interrompere l'operazione militare contro i separatisti filorussi nelle regioni dell'Ucraina orientale di Donetsk e Lugansk. Secondo Poroshenko però l'operazione deve proseguire in un "nuovo formato", deve essere "più efficiente" e va "condotta nel periodo di tempo più breve" possibile. Il 're del cioccolato' ha quindi sottolineato che i militari ucraini devono essere armati ed equipaggiati meglio.
Le autorità dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno imposto a partire da oggi la legge marziale in tutta la regione. Lo scopo, afferma il presidente del Consiglio Supremo separatista, è quello di "ripulire la regione dalle unità militari ucraine".

PAPA IN TERRASANTA CONTRO SHOAH E TERRORISMO

"Per tutte le vittime del terrorismo, per favore non più terroristi nel mondo", ha detto il Papa davanti alla stele per le vittime del terrorismo a Gerusalemme. "Il terrorismo è male", ha detto, "perché nasce dall'odio, perché non costruisce ma distrugge": "la via del terrorismo non aiuta, è fondamentalmente criminale".
Papa Francesco oggi si è recato anche presso la Spianata delle Moschee e al Muro Occidentale, frammento del muro di sostegno della Spianata del Tempio di Salomone, distrutto in epoca romana. Il Papa ha sostato da solo davanti al Muro del Pianto, ha poggiato la mano sulle pietre e vi ha posto un biglietto, raccogliendosi in preghiera silenziosa per alcuni minuti.

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